"I nostri amici americani ci offrono soldi, armi e consigli. Noi prendiamo i soldi, prendiamo le armi ma lasciamo stare i consigli". Così diceva Moshe Dayan stratega e uomo politico israeliano.
Con i clienti, alcune volte, bisogna fare lo stesso. Quando sviluppiamo e mettiamo in azione un piano strategico di SEO prendiamo i soldi e gli strumenti ma mettiamo da parte i consigli. L'intenzione è quello di servire gli interessi del cliente al di là della sua volontà e anche contro di essa.
Il cliente può essere saggio abbastanza da richiedere contenuti sviluppati appositamente per migliorare la posizione del suo prodotto nei risultati dei motori di ricerca. Questo è un bene per noi e per il cliente. Ma è necessario godere dell'autonomia tattica dopo aver esposto il piano strategico al cliente. Una volta ricevuto il via libera sulle keywords da colpire il metodo con cui vengono condotte le operazioni sul campo restano una nostra prerogativa. Sono i goal che vengono raggiunti o meno a fare la differenza.
Il nostro metodo si potrebbe riassumere così:
data driven, result fucused. Ci basiamo sui dati e decidiamo in base ad essi. Verifichiamo i risultati in base a misurazioni. I tempi delle decisioni prese con la pancia sono finiti. Il web consente oggi di analizzare i dati in maniera tale da prendere decisioni basate sull'interpretazione dei dati. L'elemento umano ha il suol ruolo nel modello ermeneutico che utilizza nella gestione del flusso di dati. L'ottenimento degli obiettivi nei tempi prefissati decide sul successo o l'insuccesso dell'operazione.